Quaderni di Conservazione della Natura n. 10 - Piano d'azione nazionale per il Camoscio appenninico (Rupicapra pyrenaica ornata)

 

Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in collaborazione con l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica "A. Ghigi".

Immagine-copertina della pubblicazione 'Quaderni di Conservazione della Natura n. 10 - Piano d'azione nazionale per il Camoscio appenninico (Rupicapra pirenaica ornata)Il piano d’azione sul Camoscio appenninico (Rupicapra pyrenaica ornata) è stato sviluppato dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica su richiesta del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio ed ha visto la collaborazione: dei Parchi caratterizzati dalla presenza della specie o interessati da una futura immissione, delle Organizzazioni non governative e degli specialisti che si sono occupati negli ultimi anni di conservazione del Camoscio appenninico.

La sottospecie Camoscio appenninico è endemica dell’Italia centro meridionale, presente soltanto nel Parco Nazionale d’Abruzzo e, in seguito a immissioni operate negli anni ‘90, nei massicci della Majella e del Gran Sasso, con una popolazione stimata rispettivamente in 650, 70 e 60 individui. Alle popolazioni in libertà si aggiungono 29 capi in 6 diverse aree faunistiche.

L’analisi dei fattori limitanti e delle minacce di conservazione ha permesso di mettere in luce come elementi principali le limitate dimensioni delle popolazioni e i rischi sanitari derivanti da interazioni con ungulati domestici, ma sono stati evidenziati anche i pericoli derivanti dalla lentezza nell’espansione dell’areale, dalla competizione con gli ungulati selvatici, dal randagismo, dal bracconaggio e dall’impatto del turismo.

In aggiunta alle due reintroduzioni effettuate nei Parchi Nazionali della Majella e del Gran Sasso - Monti della Laga, sono stati condotti altri studi di fattibilità per immissioni in altre aree protette del centro e del sud Italia. Tali studi hanno dato esito favorevole per il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e il Parco Naturale Regionale del Sirente - Velino. Nella situazione attuale si ritiene invece non opportuno effettuare immissioni nel Parco Nazionale del Pollino e nell’Appennino Tosco - Emiliano.

Sulla base del quadro delineato sono stati individuati sei obiettivi generali tesi a garantire il progressivo miglioramento dello stato di conservazione del Camoscio appenninico; nel quinquennio di validità del piano d’azione, lo scopo è il raggiungimento di una consistenza complessiva superiore a 1.000 camosci, suddivisi in 5 popolazioni distinte. All’interno di ognuno di questi filoni sono stati individuati obiettivi specifici corredati da azioni che ne consentono il conseguimento.

(Acrobat/PDF compresso, 1.409 MB)

 

Area Tematica
Tipologia

Ultimo aggiornamento 30.01.2023