Quaderni di Conservazione della Natura n. 13 - Piano d'azione nazionale per la conservazione del Lupo (Canis lupus)

 

Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in collaborazione con l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica "A. Ghigi".

Immagine-copertina della pubblicazione 'Quaderni di Conservazione della Natura n. 13 - Piano d'azione nazionale per la conservazione del Lupo (Canis lupus)Il lupo è un elemento fondamentale degli ecosistemi naturali e le esigenze ecologiche di questo predatore comprendono ampie aree di habitat idonei e popolazioni abbondanti di prede naturali. La conservazione di popolazioni vitali del lupo, quindi, determina effetti positivi sulla diversità biologica e sugli ambienti naturali.

Dopo essere arrivato alla soglia dell’estinzione nella seconda metà del secolo scorso, quando l’areale residuo della specie era limitato a poche aree isolate degli Appennini, a partire dagli anni ‘70 il lupo ha iniziato ad espandere progressivamente il proprio areale distributivo per l’introduzione di un regime legale di protezione, l’abbandono delle campagne e l’aumento delle popolazioni di prede naturali. All’inizio degli anni ‘90 il lupo ha quindi raggiunto le Alpi occidentali dove attualmente è presente, a cavallo di Italia e Francia, una popolazione complessiva di circa 50 lupi.
Complessivamente in Italia si stima la presenza di circa 400-500 lupi, ma questo valore va considerato come assolutamente indicativo, poiché non esistono censimenti attendibili della popolazione.

Obiettivo del presente piano di azione è di mantenere e ricostituire, in coesistenza con l’uomo, popolazioni vitali di lupi; per questo scopo si ritiene fondamentale assicurare: il mantenimento della popolazione peninsulare agli attuali livelli numerici evitando nel contempo una riduzione dell’areale di presenza; l’incremento numerico e distributivo della popolazione alpina fino al raggiungimento di una popolazione minima vitale consentendo la colonizzazione dell’intero arco alpino, in modo da permettere il ricongiungimento con le popolazioni balcaniche; l’attenuazione dei conflitti tra il predatore e le attività dell’uomo. Il presente piano ha un termine di validità di 5 anni.

Il piano si basa sulle conoscenze scientifiche e (per gli aspetti sui quali non sono disponibili dati adeguati) sull’opinione dei maggiori esperti italiani della materia. Esso è coerente con il quadro normativo nazionale ed internazionale, e si basa sull’assunto che è fondamentale migliorare il livello di accettazione del lupo da parte dei diversi settori della società, anche attraverso il coinvolgimento delle comunità locali nel processo decisionale, in modo da evitare un processo top down di definizione delle politiche di gestione e conservazione della specie.
Pertanto il presente piano di azione non esaurisce le azioni necessarie a sviluppare ed applicare una politica di conservazione del lupo, ma identifica gli elementi chiave di una strategia di azione, definisce le azioni indispensabili ed urgenti per la conservazione del lupo ed identifica quindi i passi critici per avviare lo sviluppo di un processo consultivo trasparente.

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Ultimo aggiornamento 30.01.2023